È strano, a volte abbiamo l’impressione di vivere dei momenti, dei periodi più o meno lunghi, come una sorta di limbo, come se ci trovassimo all’interno di una parentesi della nostra vita.
E le parentesi spesso, quando leggiamo un testo, le saltiamo.
Come se non fossero importanti, come se suonassero di una ridondanza evitabile. Ma, in effetti, ciò che possiamo trovare tra due parentesi è un ulteriore chiarimento, un qualcosa che può farci capire ancora meglio.
«Ma nulla, quella storia è stata soltanto una parentesi».
Ma quanto c’è stato di noi, dentro queste piccole mezze lune che ci tengono al riparo da una valanga di vissuto?
La definizione ufficiale parla anche di “intervallo più o meno lungo, di tempo, caratterizzato da eventi particolari o notevoli rispetto al normale o convenzionale svolgersi di un’epoca o della vita”.
Eppure le percepiamo sempre quasi come una piccola interruzione non degna di nota.
A volte questo (…) ci indica che manca qualcosa, un frammento di testo, un non-detto.
E chi lo dice che bisogna necessariamente aggiungere, scrivere o dire?
A pagina 129 del mio “Farsi mare” scrissi:
«Tra parentesi c’è un discorso da fare.
Se vuoi entriamoci
(e restiamo abbracciati)».